E’ Miki Biasion la star dell’Italian Baja 2014, in programma dal 13 al 16 marzo.
Corra o non corra, ad oggi il condizionale è d’obbligo, sarà l’ospite d’onore di una serata dedicata a Claudio “Caco” Azzaretti, uno dei padri fondatori della gara, scomparso l’anno scorso a seguito di una malattia incurabile. Il due volte campione mondiale rally non ha fatto certo fatica a scoprirsi un’anima da fuoristradista e il passaggio al tout terrain è stata l’evoluzione naturale del suo talento di guida.
All’Italian Baja venne la prima volta nel 1996 con una curiosa Lancia Delta “rialzata” in versione Astra del Team Pregliasco, dando spettacolo sulla spiaggia di Lignano e i guadi del Cellina-Meduna. Nel 1997 un altro passaggio a Pordenone in occasione del Master Rally Parigi-Mosca, iniziando l’avventura con i camion Iveco che poi lo portò alla Dakar e nuovamente all’Italian Baja nel 2000, sconfitto solo dagli imbattibili Kamaz russi sovrastanti di potenza.
Ora, a distanza di 14 anni, l’asso di Bassano del Grappa spera di avere una nuova opportunità di correre sulle grave friulane. “Nel tempo si è fortificata una grande stima reciproca con Mauro Tavella – spiega Biasion – e ho accettato subito il suo invito al Baja come testimonial sperando di poter gareggiare. Questa è una manifestazione eccezionale, un punto d’orgoglio nel panorama delle competizioni automobilistiche che nonostante la crisi tengono alto il prestigio del made in Italy. Sono alla ricerca di un mezzo competitivo perché mi piacerebbe sfidare gli specialisti del cross country, ma in ogni caso sarò presente, con la tuta o senza”.
Venerdì sera 14 marzo in Fiera a Pordenone (organizzazione a cura Fuoristrada Club 4x4 e Knife Racing Maniago) verrà premiato il vincitore del Memorial Azzaretti e cioè il concorrente che avrà firmato il miglior tempo assoluto tra auto, moto, quad e camion, nella super special stage del pomeriggio da Cordenons a Zoppola. Il trofeo sarà consegnato dalla vedova del “Caco”, Andreina, alla presenza delle amatissime figlie Donatella, Federica e Chiara.
Carlo Ragogna Ufficio Stampa italian Baja