Battuti Prokop e Vasilyev. Trionfo del polacco (Mini X-Raid)che si rafforza nella Fia World Cup. Codecà e Borsoi ko, sigillo tricolore di Alfano. Ventura, dominio SxS
Una perfezione quasi assoluta. La seconda sinfonia in terra friulana di Jakub Przygonski ha strabiliato addetti ai lavori e spettatori nei tre giorni di gara della 25a ItalianBaja. Trionfo del polacco con la Mini John Cooper Works Rally del team Orlen X-Raid in 5:16’36’’, dominando anche i due settori selettivi “San Lorenzo” di ieri (87,41 km ciascuno) in 1:01’34’’ e 1:00’59’’.Alle sue spalle una coppia boema su Ford F-150 Evo, con la piazza d’onore appannaggio di Martin Prokop (team Mp-Sports) che ha chiuso a 3’45’’4 da “Kuba” davanti a MiroslavZapletal (team omonimo) staccato di 11’32’’2.
Una prova dura, spietata e selettiva. Solo i primi della classe, gli specialisti stranieri forti di team ufficiali e privati di lusso, hanno sorvolato pressoché indenni problemi meccanici e panne elettriche. Per gli altri una micidiale falcidia settore dopo settore, perdendo pezzi, arrancando sul tracciato, smarronando per qualche sgarbo reciproco incrociando le piste nella navigazione libera. Ma tutto questo è ItalianBaja, il sesto round della Coppa del Mondo Fia Cross Country Rallies, che ha rafforzato la leadership di Przygonskie le ambizioni di podio per Prokop e Vladimir Vasilyev.
Al russo con la Mini Cooper Countryman non è riuscito il sorpasso finale su Zapletal. Il margine di 10’’2 prima dell’ultimo “San Lorenzo” si è dilatato a 24’’2 nel finale con il brivido di una correzione dei cronometristi che avevano invertito le posizioni. Ma il quarto posto (a 11’56’’4 da “Kuba”) in ottica iridata non è male per l’alfiere G-Energy, supportato da Gazprom. Quinto invece Boris Gadasin con il suo G-Force Bars dopo aver firmato il graffio iniziale di venerdì nella super special stage “Pasch” che aveva dato il via alla gara. Lo “Zar” di San Pietroburgo, un’habitué dell’ItalianBaja, ha dovuto rinunciare subito al sogno del poker di vittorie causa forature e cilindri “a mollo” nei guadi, ma si è battuto per un piazzamento in linea con il suo blasone in Friuli.
Primi otto all’arrivo tutti stranieri, contando nel’ordine il russo Andrey Novikov(G-Force Bars), lo spagnolo Fernando Alvarez Castellano (Volkswagen Amarok) e l’ucraino YuriyProtasov (AutolifeHellcat), quest’ultimo a oltre un’ora di ritardo dal vincitore. Nono assoluto e primo degli italiani nella corsa mondiale il pilota di casa, Andrea Tomasini (Suzuki Grand Vitara), incredulo e beato dopo un weekend molto impegnativo che ha castigato i suoi avversari diretti. Lorenzo Codecà, compagno nel team Suzuki, ha tenuto il comando fino al penultimo settore quando il motore del Vitara 3.6 si è ammutolito ed è uscito dal tracciato con il traino dell’assistenza. Peggio è andata al campione in carica, Elvis Borsoi: prima tappa finita con la leva del cambio in mano, seconda con propulsore ko. Delusi pure Eugenio Amos e Federico Crozzolo per una partita con le pietre che ha squassato i rispettivi mezzi.
Carlo Ragogna Ufficio Stampa italian Baja