25a Italian Baja, 3 continenti, 23 nazioni. E’ tutto pronto per il sesto round della Coppa del Mondo Fia
E’ la settimana più importante dell’anno per il Fuoristrada Club 4×4 Pordenone, che organizza tre delle sei gare del Campionato Italiano Cross Country Rally. Perché l’Italian Baja che va in scena da giovedì a domenica è il sesto round della Coppa del Mondo Fia 2018 e la venticinquesima edizione di una storia gloriosa iniziata nel 1993, quando divenne operativo il Trattato di Maastricht.
SENZA FRONTIERE. Nasceva un’Europa senza frontiere e sicuramente ha sempre tenuto la porta aperta l’Italian Baja. Concorrenti da ogni parte del mondo hanno affrontato la sfida sul Cellina-Meduna e poi su Meduna, Cosa e Tagliamento. Piloti e navigatori dai cinque continenti, visto che non sono mancate partecipazioni da Sudafrica, Australia e Nuova Zelanda per stare agli anni più recenti.
SFIDA IRIDATA. Quest’anno sono 23 le nazioni rappresentate, compresa ovviamente l’Italia che conta 24 conduttori sui 52 in totale, con avversari da Europa, Asia e Sudamerica. I primi tre equipaggi al via sono anche quelli che guidano nell’ordine la classifica provvisoria di Coppa del Mondo: Jakub Przygonski-Tom Colsoul (Mini John Cooper Works Rally) davanti a Vladimir Vasilyev-Konstantin Zhiltsov (Mini Cooper Countryman) e Martin Prokop-Jan Tomanek (Ford F-150 Evo).
ORGOGLIO TRICOLORE. I più quotati specialisti stranieri hanno anche i mezzi più performanti, ma gli italiani proveranno a dare battaglia su ogni settore selettivo. Si rinnova il duello scudetto tra il campione in carica Elvis Borsoi (Mini One) e il pluricampione Lorenzo Codecà (Suzuki Grand Vitara 6V), con Borsoi solo quinto nella graduatoria provvisoria causa ko alla Baja Terre di Gallura. Il pordenonese Andrea Tomasini (Suzuki Gran Vitara) chiamato a recitare da protagonista e non più da terzo incomodo.
INCROCI LEGGERI. Ben 7 in lizza nella categoria T3, quadricicli leggeri, con il titolato Nicolò Algarotti e il giovanissimo rampante Alessandro Altoè (entrambi su Yamaha Yxz 1000R) stimolati dal confronto con José Luis Pena Campo (Polaris razor 1000) leader iridato su Santiago Navarro (Yamaha), Vincent Gonzales (Polaris), Graham Knight (Yamaha) e Zoltan Garamvolgyi.
T2 E CHALLENGE. Incrocio di destini tra il T2 nazionale e il Suzuki Challenge giunto alla diciannovesima edizione. Veicoli derivati dalla serie che però ogni tanto insidiano i prototipi, visto che il romano Claudio Petrucci si è preso la piazza d’onore in Sardegna alle spalle di Codecà. Tra il suo Suzuki Ddis e quelli di Alfio Bordonaro, Andrea Alfano, Giuseppe Ananasso e Marino Gambazza Chinti, il Mitsubishi Pajero di Alessandro Trivini Bellini.
SIDE BY SIDE. Quest’anno assegna uno scudetto la sfida che comprende i veicoli TM1 (prototipi) e TM2 (produzione). Dopo Italian Baja di Primavera e Baja Terre di Gallura comanda Amerigo Ventura (Quaddy Yamaha) con due vittorie assolute. All’Italian Baja il torinese dovrà controllare le ambizioni di Lorenzo Traglio (Polaris Tecnosport), Fabrizio Edoardo Pietranera (Can-Am Maverick), Christian Mazzer e il francese Pierre Francois Bardotti (entrambi su Quaddy Yamaha).
MUSCOLI E RESISTENZA. Fa il suo debutto nell’Italian Baja l’Ultra4 di Pier Acerni (Ace Jimmy’s Scarlett 79) per il quale è stata varata la nuova categoria TX. Invece tra le scadute omologazioni (TH), Mauro Cantarello (Isuzu), Francesco Ceschin (Nissan), Francesco Giocoli (Range Rover) e Marco Gaglianone (Suzuki), dovranno vedersela con una “manita” di equipaggi polacchi.