Poker d’assi o scala reale? Giuseppe Fornasari non ha ancora deciso al cento per cento chi schierare all’Italian Baja, ma la sua squadriglia di Fornasari RR 450 è quasi al completo e i nomi sulla carta sono questi: Marc Roura Blasquez, Tonino Tognana, Angelo Montico, Franco Grigoletto. Il quinto pilota, come altre volte, potrebbe essere proprio lui, “Beppe” da Vicenza, uno dei pochi costruttori in tutto il mondo – e non ci stanchiamo di ripeterlo – che possa dire: “Io corro con la mia macchina”. Uno sforzo imprenditoriale e agonistico fuori dal comune, la volontà ferrea di dimostrare che coniugando inventiva, passione e coraggio, si possono ottenere risultati eccellenti.
LA MACCHINA. E’ del 2005 l’anteprima mondiale del Suv italiano ad alte prestazioni. Motore 8 cilindri per 5700 centimetri cubici di cilindrata, potenza massima di 450 CV e prestazioni da urlo: accelerazione da 0 a 100 km/h in soli 4 secondi e velocità massima (autolimitata) di 280 km/h. Il tutto mantenendo dimensioni estremamente compatte senza sacrificare l’abitabilità per 5 passeggeri (440 cm di lunghezza, 206 di larghezza e 164 di altezza). Fornasari, coronando un sogno, è riuscito a trasformare un prototipo in un modello prodotto in piccola serie, che può tranquillamente circolare in ogni condizione di traffico, da un centro storico italiano al deserto africano con la stessa sicurezza ed affidabilità.
LE CORSE. La RR450, concepita per primeggiare nei moderni rally raid, tanto sulle dune di sabbia quanto negli sterrati duri e veloci, grazie alle doti di ciclistica e alle prestazioni meccaniche, non ha finora avuto molta fortuna a livello assoluto, pur vincendo delle gare. E’ un gioiello da maneggiare con cura, mentre spesso viene logico cercare la prestazione immediata, sentendo “cantare” un motore formidabile da far girare la testa.
I PILOTI
BLASQUEZ. Poche chiacchiere: se veramente va in porto l’accordo con lo spagnolo (questa settimana è in programma una sessione di test decisiva per sciogliere ogni riserva), Fornasari punta senza mezzi termini alla vittoria dell’Italian Baja. Blasquez, guidando degli agilissimi e potenti pick-up, ha trionfato nel 2006 (vincendo poi l’International Cup for Cross Country Bajas) e l’anno scorso il successo gli è sfuggito proprio nell’ultimo settore selettivo, per un guasto meccanico dopo aver dominato la gara. Ora è da vedere cosa sarà in grado di fare con un veicolo completamente diverso, ma le doti di classe ci sono tutte.
TOGNANA. Campione italiano rally nel 1982 con una Ferrari 308 Gtb, sono passati 26 anni, eppure non ha perso lo smalto. Nelle ultime stagioni si è avvicinato al tout terrain proprio grazie ai contatti con Fornasari che l’ha giudicato un “piede” ideale per la sua RR450. Per malasorte l’abbinata non ha ancora prodotto dei risultati positivi, ma il driver trevigiano rimane un candidato d’alta classifica.
MONTICO. L’anno scorso il “Gigante dei Magredi” realizzò un exploit in piena regola all’Italian Baja, quinto assoluto e primo degli italiani con un privatissimo Mitsubishi Pajero. Gli balenò in testa di tentare la scalata allo scudetto tricolore e si accordò con Fornasari per il resto del campionato. L’esito non è stato soddisfacente, per vari motivi, ma ora i due pensano che valga la pena di riprovarci, cominciando subito assieme per sfruttare la grandissima esperienza sul campo che Montico può vantare soprattutto tra i sassi del Tagliamento.
GRIGOLETTO. Tanta voglia di riscossa anche nell’animo del pilota padovano, che con la Fornasari nel 2007 ha dovuto incassare tre battute a vuoto nelle baja di Spagna, Italia e Inghilterra. “La RR450 è un mezzo straordinariamente performante - spiega – sul quale bisogna ancora lavorare molto in termini di affidabilità. Il rapporto peso/potenza implica che bisogna rinforzare le parti meccaniche più sollecitate. Per quanto mi riguarda, è sempre una questione di budget. Certo che con questa macchina nessun traguardo è proibito”.
Carlo Ragogna Ufficio Stampa italian Baja